Dana il tuo 5X1000 alla coop. Pio La Torre - Libera Terra

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giovedì 25 novembre 2010

Sulle orme dei 'cento passi'

Un Natale diverso sulle terre strappate alla mafia, dove oggi ci sono aziende e agriturismi

Ci sono luoghi in Italia che sembrano ferite. Sono ferite della storia, perché si tratta dei luoghi delle cosche che ricordano stragi, assassinii e delitti contro la legalità. Ma proprio qui, nei terreni confiscati alla mafia si può fare una vacanza diversa, più responsabile. Un viaggio di condivisione con chi lotta contro le mafie e con chi combatte perchè tutto ritorni normale. ''Perchè - come diceva Peppino Impastato nelle sue disperate denunce contro i boss - non ci vuole niente a distruggere la bellezza''.

E' un viaggio lungo il tracciato ideale di quei 'Cento passi' , il film che Giordana ha voluto dedicare a lui, a quel ragazzo ucciso dalla mafia che lanciava parole come pietre. Si attraversano i vigneti che una volta erano dei boss e dove ora si produce il vino 'Cento Passi'. Si attraversano campagne e valli battute dal sole anche in inverno che una volta erano luoghi proibiti. E quando è primavera, migliaia di fiori gialli invadono Portella dela Ginestra. E nella casa di Peppino Impastato, musica, cultura e tanto riscatto ''perchè bisogna ricordare alla gente cos'è la bellezza, riconoscerla e difenderla', diceva Impastato, urlando, contro i boss.

L’associazione Libera, nata nel 1995 per sollecitare la società civile a combattere le mafie, promuove dei tour in Sicilia e Puglia, dove la storia recente si intreccia con quella del passato. Viaggi che vogliono far rinascere questi luoghi, per scoprirne cultura e sapori. A curare il progetto è l’associazione Libera Terra Mediterraneo che promuove un “turismo responsabile”, spiega Francesco Galante che si occupa della comunicazione dell’organizzazione, costola di Libera. E anche il progetto ha un nome significativo, ‘il g(i)usto di viaggiare’ (www.ilgiustodiviaggiare.it) nata nel 2008 e che in soli 2 anni ha già attirato 8mila visitatori, molti dei quali sono giovani e giovanissimi. Molti dei terreni confiscati alla mafia e alla Sacra Corona Unita sono diventati ora sede di aziende agricole che producono prodotti biologici, in vendita nei punti vendita dell’associazione Libera (www.libera.it).

I viaggi organizzati da ‘Il g(i)usto di viaggiare’ prevedono soste di un giorno o soggiorni di 3-5 notti. L’obiettivo è quello di “dare voce - prosegue Galante - a realtà che operano in terreni confiscati o che hanno visto qualcuno sacrificarsi per il bene collettivo”. I viaggiatori sono accompagnati da “mediatori culturali” di Libera che spiegano la storia e la sfida di questi luoghi.

Nel cuore della Sicilia, immersi in un panorama magnifico, ci si ferma nei caseggiati in pietra viva dell'agriturismo Terre di Corleone, nella riserva naturale di Gorgo del Drago, a metà strada tra Corleone e la meravigliosa riserva del Bosco della Ficuzza . A gestire la struttura è la Cooperativa Pio Latorre. ''Qui offriamo un'ospitalità che nasce dall' impegno a fare dimenticare che il nome di Corleone sia sinonimo di mafia e boss. Vogliamo che si parli di queste terre finalmente in altro modo, perchè qui c'è gente diversa che vuole una vita diversa', dice il responsabile della cooperativa Domenico Fiore. Qui arrivano i giovani volontari da tutta Italia per dare una mano. Qui si mangia tutti insieme con i prodotti di queste terre o con i prodotti di aziende vicine a km 0. Per l'Immacolata e per le feste di Natele e Capodanno i menù sono già pronti. Intanto la vita cambia giorno per giorno in questo casale che fu di Riina e dove oggi 'non ci sono più gli amici degli amici''. Per alloggiare ci sono 5 camere ( mezza pensione 70 euro- pensione completa 80-90 euro) per prenotare tel: 3395247626 www.terredicorleone.it.

C'è anche l'agriturismo Portella della Ginestra, gestito dalla cooperativa Placido Rizzotto. Si alloggia in un casolare settecentesco confiscato a Cosa Nostra, immerso nella riserva naturale Serre della Pizzuta. E' una residenza silenziosa e molto curata, le camere sono eleganti e la cucina è di alto livello. Si mangiano i prodotti di Libera Terra e si bevono i vini Centopassi. Alla struttura è annesso il Centro Ippico Giuseppe Di Matteo ( prezzi in stanza doppia vanno dalle da 35 a 64 euro). per prenotare 328 2134 597 www.liberaterra.it .
Entrambe le strutture sono la base per escursioni naturalistiche tra i luoghi più belli della Sicilia e si trovano a poca distanza dal mare.

Tra i luoghi-simbolo c'è Cinisi, comune di circa 10mila abitanti ai piedi del monte Pecoraro in provincia di Palermo dove è nato Peppino Impastato che dalla sua radio denunciava i mafiosi e che a 30 anni venne assassinato con una carica di tritolo sui binari della ferrovia. Era il 9 maggio del 1978. Oggi, la sua casa si può visitare e c’è un’associazione che ne cura le attività, (www.peppinoimpastato.com) Ed è proprio la Casa della Memoria Peppino Impastato a costituire una tappa dei “Percorsi della legalità” proposti da ‘Il g(i)usto di viaggiare’.

C'è anche un tour dedicato a 'Un altro volto della Sicilia'. Tra le tappe del viaggio, c'è Corleone, ( il paese di Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca e Calogero Bagarella). Roccaforte della cosca dei Corleonesi. Le tappe del viaggio si snodano tra Corleone, il luogo della strage di Capaci, Via D’Amelio e il bunker del carcere palermitano dell’Ucciardone, dove si tenne il maxiprocesso ai mafiosi.

fonte: Ansa del 25 novembre 2010

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