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sabato 28 agosto 2010

Volontari bolognesi a lavoro sulle terre confiscate ai boss

SAN GIUSEPPE JATO. Volontari bolognesi a lavoro sui terreni confiscati ai Brusca. In contrada Feotto, a due passi dalle sfarzosa villa degli ex boss, non ci sono più gli "amici degli amici", ma giovani dalle face pulite. Sono gli scout venuta da Bologna. Ragazzi fra i 16 e i 22 anni che hanno aderito alla campagna "E!State liberi".

Due settimane dedicate ad aiutare i giovani siciliani delle cooperative che gestiscono i beni confiscati alla mafia. "Solo in provincia di Palermo, questa estate - spiega l'associazione "Libera", stanno arrivando 200 ragazzi da diverse regioni d'Italia". La mattina si fatica nei campi e la sera ci si riposa a Corleone, in contrada Drago, dove su un casolare confiscato a Totò Riina sorge l'agriturismo "Terre di Corleone". Ad ospitarli sono le cooperative "Placido Rizzotto" e "Pio La Torre". "Ogni gruppo di volontari - spiegano i soci delle coop - per sette giorni inizia la giornata con sveglia alle 5 e 30 del mattino. Contribuiscono alla vendemmia e ai lavori di pulizia nei campi".

Alcuni si cimentano perfino con i lavori di manutenzione. E così ieri mattina a San Giuseppe Jato sei scout bolognesi di "San Lazzaro La Mura 2" hanno ripristinato i filari dei vigneti che sorgono a due passi dalla villa dei Brusca, in via terre di Giulia. Un tempo terre di boss. Marco, Veronica, Fiorenza, Sara, Filippo e Giovanni fanno parte di un percorso di lavoro e di studio: "Ogni giorno - fanno sapere da Libera - sono previste testimonianze di legalità dai protagonisti del territorio". A sostenere il progetto ci sono i fondi del Pon sicurezza. "E' solo una parte della campagna che da due mesi ha portato circa 3 mila volontari in dodici campi della legalità in tutto il territorio nazionale", spiegano i volontari dell'associazione guidata da Don Luigi Ciotti.

Una grossa fetta di volontari parte dalla Toscana, dove da anni Arci e Cgil sono impegnate a creare "anticorpi contro la mafia". "Stiamo imparando tanto da questa esperienza in Sicilia - spiega Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana -. Non è beneficenza e non è solidarietà, è reciprocità". (*leas*)

fonte Giornale di Sicilia del 26 agosto 2010

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