
Si consegna l'agriturismo Terre di Corleone, apre il Giardino della Memoria a San Giuseppe Jato. Entra la luce nel bunker che nascondeva Giuseppe Di Matteo, si apre la finestra sul Gorgo del Drago. Sedici posti letto, un grande salone rustico per la ristorazione, prendono il posto di una masseria da vaccari; era di Totò Riina, ora lo gestiscono, e vi lavoreranno, i ragazzi della coop Pio La Torre Libera Terra.
Cambia qualcosa, se su queste pietre e tra il fango, legati a ricordi durissimi, arrivano il lavoro della gente di questi paesi, e se lo Stato fa sentire la sua voce : “Dai sindaci siciliani ho percepito più coraggio e determinazione che nella mia visita del 1994 - sostiene il ministro dell'Interno Roberto Maroni – L'attacco ai patrimoni mafiosi è la frontiera. Domani daremo il via a norme per poteri straordinari per l'utilizzo immediato di questi beni”.
Le parole di Don Ciotti sono le lenti attraverso cui capire cosa è cambiato il 10 novembre: “Insieme alla vita e alla dignità qui è stata offesa nel modo più barbaro la coscienza civile e umana del paese. Bisogna venire in pellegrinaggio qui, per capire cosa sono davvero le mafie, fino a che punto può spingersi il la loro sete di potere e di denaro, il loro disprezzo per la vita”. Ma anche “che dal sacrificio più grande può nascere il sentimento di riscatot di un territorio, di una Nazione. Dobbiamo trasformare la memoria in impegno, denuncia, cambiamento”.


1 commenti:
Un grazie sentito con tutto il cuore da un "siciliano" trapiantato al nord orgoglioso del vostro (nostro) riscatto. Siete e sarete d'esempio per le future generazioni e per chi lontano da quella splendida terra è comunque grato per quello che siete riusciti a fare in un ambiente purtroppo spesso ostile alla legalità. Grazie
Maurizio da Valmadrera.
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